FIAT PER L’EXPORT. VA BENE, PURCHE’ SI PARTA

 

Oggi sono intervenuto in aula nel dibattito sulla FIAT. Il confronto di queste settimane ha permesso di smentire luoghi comuni e falsità sullʼazienda e, al contempo, lʼha stanata, portandola ad assumere un rinnovato impegno, seppur ancora in termini generali, sui nuovi investimenti in Italia e in Piemonte, non più rinviabili.

E’ forte, infatti, il sentimento di disorientamento e di abbandono che i piemontesi, specie se immigrati da altre regioni, vivono in questi mesi. E’ palpabile la sofferenza, specie sul piano economico, di tanti operai e impiegati che non hanno certezze.

La soluzione di produrre di più per lʼexport è una buona prospettiva, vista la forte domanda del mercato USA, dei paesi emergenti, e grazie alle sinergie con Chrysler. Ora si valutino le condizioni per politiche di sostegno allʼexport per tutto il settore manifatturiero e, in particolare, per lʼautomotive, insieme agli impegni per ridurre il divario di competitività del “sistema Italia”.

In questa prospettiva la Regione Piemonte può, ad esempio, studiare forme per ridurre i costi di movimentazione delle merci, comprese le auto e la componentistica, destinate all’esportazione.

Stefano Lepri

Leggi il mio intervento in aula del 26/09/2012

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