Abbiamo depositato ieri una interrogazione urgente rispetto alla notizia del licenziamento di 15 apprendisti, dipendenti a tempo indeterminato di Intesa San Paolo, con contratto in scadenza a ottobre.
In tutta l’azienda in Italia ci sono circa 600 apprendisti: un numero comunque nettamente inferiore alle persone che si prevede andranno in pensione nei prossimi anni.
Si tratta di una novità in Intesa San Paolo, dove gli apprendisti sono sempre stati stabilizzati, visti anche i costi di formazione e la riduzione degli oneri contributivi a carico della collettività. Si aggiunga poi il fatto che si tratta di decisioni unilaterali, quando è in corso in questi giorni una trattativa sindacale complessiva.
Chiediamo all’assessore Porchietto di informarci sulle ragioni di questa scelta, che consideriamo un errore e che speriamo non sia la spia di una crisi finora nascosta anche in questa grande banca italiana.
Stefano Lepri
Buonasera!
Ci sono state risposte all’interpellanza?
Grazie
Signor Lepri, La ringrazio per l’interrogazione circa il licenziamento dei giovani a cui non è stato rinnovato il contratto da Intesa S.P.
Mi ricorderò di Lei.
Peccato che in regione Lombardia, nessun politico si stia interessando alla questione, forse sono occupati a salvare i loro 8.000 euro ….
La prego di non abbandonare questi ragazzi che hanno lavorato con impegno e sacrifici (per esempio studiando, contemporaneamente,. per l’università), ma di continuare a sottoporre l’argomento in regione e, se può, anche a livello nazionale.
Grazie
Luciana
Apprendistato in banca? Non sarà mica formazione e lavoro?
L’apprendista non può mai lavorare da solo perchè deve apprendere (quindi guardando gli altri). Mi pare che in banca tutti lavorino da soli, al massimo ogni tanto qualcuno passa e controlla come va.
Se si tratta di apprendistato potrebbero esserci buone possibilità di una causa di lavoro per pretendere i contributi e le differenze retributive per il passato e l’inquadramento a tempo indeterminato.