La TASI, la tassa sui servizi indivisibili che sostituirà l’IMU, non può essere pagata dagli enti locali! Il Governo reperisca la cifra che manca e la indichi nell’emendamento annunciato. Si taglino le spese dei ministeri ed i proventi legati al gioco d’azzardo.
Il grido d’allarme del Presidente ANCI Fassino e di tutti i sindaci d’Italia non può restare inascoltato. I Comuni, in questi anni, hanno già contribuito alla necessaria opera di risanamento. Ora tocca anche allo Stato e alle sue articolazioni periferiche, a cui finora la spending review del Governo ha fatto le carezze.
E’ inaccettabile che l’assurda eliminazione dell’IMU, poi rivista con la TASI, finisca per essere pagata solo dagli enti locali, che oggi avrebbero circa un miliardo di trasferimenti in meno rispetto agli anni scorsi, pur aumentando l’aliquota come concesso da un prossimo annunciato emendamento del Governo.
Condividiamo, sia chiaro, la possibilità concessa dal Governo di aumentare l’aliquota, fermo restando l'obbligo di impiegare le risorse aggiuntive per le detrazioni in favore delle fasce più deboli. Sarebbe infatti ingiusto penalizzare le famiglie proprietarie di case di modesto valore e cancellare le detrazioni per i figli a carico. Ma occorre, anche, trovare le risorse che erano state assicurate negli anni scorsi. Diversamente, al Senato daremo battaglia.
Stefano Lepri