Dopo il buon risultato elettorale di due settimane fa (cinque regioni su sette conquistate), comunque non paragonabile allo straordinario risultato dello scorso anno, gli ultimi ballottaggi sono stati deludenti per il PD. Perdere Venezia, Arezzo ma anche diversi comuni della Sicilia dispiace ma non è stata una sorpresa, poteva starci.
Nessun allarmismo, anche perché ogni situazione va spiegata caso per caso: è dipeso soprattutto dai candidati, dalla qualità del lavoro svolto dalle amministrazioni uscenti, dal tradizionale orientamento degli elettori del luogo, ecc. Ad esempio: era difficile ritenere che il netto successo di Zaia alle regionali non si sarebbe riflesso anche sul voto di Venezia.
Tuttavia vi sono anche altre ragioni, non imputabili alle vicende locali. La strumentalizzazione sugli immigrati ha pagato elettoralmente, così come la crisi che continua a mordere, nonostante i primi buoni segnali di ripresa. E hanno fatto male gli scandali di Roma capitale, anche se le accuse verso i politici vanno ancora dimostrate.
In provincia di Torino non si è quasi votato, a parte Moncalieri, Venaria e altri piccoli centri. Nel primo caso è andata bene già al primo turno, anche se alcuni segnali, meritoriamente riportati da alcuni media, portano a temere una gestione ispirata dal trasversale “partito delle betoniere”. Contiamo sull’autonomia del nuovo sindaco e del bravo ex sindaco, ora assessore, che paradossalmente si ritrova ancora in compagnia di chi lo sfiduciò perché non soddisfatto delle cubature edilizie concesse.
A Venaria è andata peggio: una disfatta, con gli elettori che hanno voluto punire troppi anni di litigi, epurazioni di persone per bene e inconcludenza. Sarebbe utile ripercorrere entro il PD le vicende della città della Reggia, perché avevano ragione quanti, tra cui l’ex vicesindaco che si dimise, denunciarono un clima poco chiaro, una gestione insoddisfacente e una candidatura a sindaco non convincente. I cittadini, più che premiare i Cinque stelle, hanno voluto fare piazza pulita. Ora mi aspetterei il commissariamento del PD di Venaria, magari con una figura che in questi anni non ha spondato, direttamente o indirettamente, questo fallimento.
Comunque, è assai più importante sapere e far sapere che il Governo e il Parlamento viaggiano bene, che la Regione ha rimesso la barra dritta e che il PD amministra bene la gran parte dei Comuni, a cominciare da Torino. Ma quando le cose non vanno ci vuole il bisturi, prima che ci pensino altri.
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Stefano Lepri