In questi mesi mi sono concentrato sulle elezioni della città capoluogo, ma sappiamo che molti dei 315 Comuni della provincia vanno al voto. Ci sono molti amici che corrono per essere eletti: i più nelle liste del PD, altri in liste civiche di centrosinistra, altri in liste anche trasversali e focalizzate sui temi amministrativi. Non li voglio citare perché sono molti e farei torto a qualcuno. Voglio però dire, e forte, che faccio il tifo per loro.
Per loro, che ho incontrato in questi (ormai tanti) anni di vita politica e che mi hanno aiutato quando c’era bisogno di prendere i voti, senza chiedere nulla in cambio. Per loro, che ogni tanto mi chiamano perché si aspettano che lo Stato faccia qualcosa per quel problema, sapendo che difficilmente potrà succedere (almeno in tempi rapidi). Per loro, che si affannano per far partire quella certa opera pubblica, affrontando mille cavilli e contrastando qualche approfittatore che non manca mai. Per loro, che alla fine dei cinque anni di faticosa amministrazione vedono tante idee rimaste tali, pur con tutta la buona volontà e la passione possibili.
Ma anche per loro, che incontrano ogni giorno lo sguardo di tanti cittadini che ti affidano piccole e grandi speranze. Per loro, che quando tagliano il nastro per inaugurare un nuovo asilo vivono la gioia di una comunità che mette al sicuro i suoi eredi. Per loro, che possono ascoltare e abbracciare, nel silenzio dell’ufficio del sindaco o dell’assessore, o in pubblico con la fascia tricolore, le fatiche quotidiane della gente comune. Per loro che alla fine del mandato si domandano, solo per un attimo: ma chi me l’ha fatta fare? E sanno subito darsi una risposta.
Il 5 giugno corrono anche i generosi.
Stefano Lepri