I dati forniti dall’assessore Monferino in quarta Commissione sono drammatici: circa 30 mila anziani non autosufficienti attendono in Piemonte, avendone diritto, interventi di domiciliarità o residenzialità.
Non si possono più rinviare misure, come quelle contenute nella legge sull’assistenza domiciliare recentemente approvata, che prevedono primi interventi di cura a carico del servizio sanitario nazionale.
Abbiamo poi avanzato preoccupazione rispetto alla ipotizzata nuova compartecipazione, da parte dei cittadini e/o dei Comuni, dopo il trentesimo giorno di assistenza in postacuzie. Siamo preoccupati del fatto che debbano essere ancora i Comuni, in caso di inadempienza dell’assistito, a doversi far carico ancora una volta dei costi del servizio.
Abbiamo infine sollecitato soluzioni che permettano alle piccole strutture per anziani, normalmente situate in collina o in montagna, di continuare a operare, pur se non pienamente a norma per quanto riguarda i requisiti strutturali. Si tratta di strutture che ospitano anziani non autosufficienti di quel territorio, sono luoghi nei quali molti volontari offrono la loro prestazioni e rappresentano quindi lo specchio di comunità locali che non possono essere mortificate.
Stefano Lepri
Sono assolutamente d’accordo con la posizione di Stefano Lepri,anche perchè ho vissuto in prima persona le problematiche dovute agli anziani non autosufficienti.
Credo che sarebbe anche utile interessarsi e controllare molto di più le varie case di riposo convenzionate che sono disseminate sul territorio della nostra Regione. In alcuni casi ci sono situazioni piuttosto preoccupanti.
Ad esempio la struttura Buon Riposo di Torino, in via San Marino 30, ceduta il 1° luglio dal Comune di Torino ad una Cooperativa, in questi giorni sta lasciando gli anziani ivi residenti in condizioni molto precarie. Fermo restando che per tutte le cose ci vuole un periodo di adattamento, quando si tratta di anziani ci dovrebbe essere una maggiore attenzione, essendo queste persone molto più sensibili e vulnerabili ad ogni cambiamento.
Tenendo conto che la delibera della Giunta Comunale prevedeva un periodo di affiancamento iniziato il 18 giugno, ora la nuova concessionaria dovrebbe essere in grado di gestire la situazione senza creare troppi disagi ai residenti. Cosa che non avviene.
Grazie per l’attenzione