Per evitare il rischio di situazioni come quelle che sembrano delinearsi nell’indagine su SCR, il PD su mia iniziativa ha presentato due emendamenti, entrambi diventati legge anche con il consenso della maggioranza.
Il primo regolamenta gli incarichi ai dipendenti regionali per collaudi di opere e lavori pubblici (art. 47 della L. R. 4 maggio 2012, n. 5), costituendo un elenco dei collaudatori che permetta il rispetto dei principi di rotazione e trasparenza. In particolare i soggetti che abbiano svolto l’attività di progettazione, direzione, vigilanza ed esecuzione non potranno più essere nominati collaudatori delle stesse opere. Inoltre quanti riceveranno incarichi di collaudo non potranno più, nei successivi 5 anni, far parte di commissioni per l’aggiudicazione di gare pubbliche, ove partecipino imprese per le quali hanno svolto i collaudi.
Il secondo emendamento prevede la costituzione di una albo fornitori della Regione Piemonte (art. 13 della L. R. 4 maggio 2012, n. 5) da utilizzare obbligatoriamente per affidamenti “sotto soglia”, cioè per importi sotto i 200 mila euro, aggiudicati a trattativa privata o per la selezione dei professionisti per affidare incarichi professionali.
Si tratta di due norme di legge importantissime, che eviteranno il rischio di possibili intrecci tra imprese e pubblici dipendenti, nonché di utilizzo di pochi soliti fornitori o professionisti.
Competizione, trasparenza e rotazione degli incarichi sono principi che, con queste norme, saranno più facilmente raggiunti.