L’azione del Governo regionale per la promozione della cultura ha visto in questi anni importanti successi, dalla Reggia di Venaria, che si è imposta come patrimonio riconosciuto a livello nazionale e internazionale, alla vivacità in campo cinematografico, al sostegno dell’editoria e dell’informazione locale.
Durante il prossimo mandato le istituzioni del territorio avranno la responsabilità di gestire al meglio i grandi eventi, dall’ostensione della Sindone della primavera 2010 alle celebrazioni per il 150 anniversario dell’Unità d’Italia.
Come già nel caso delle Olimpiadi, è importante che l’evento, anche se collocato in uno spazio temporale limitato, sia da volano per lo sviluppo del territorio.
Accanto però ai grandi eventi, penso sia importante che il prossimo mandato si caratterizzi per la capacità di stimolare e sostenere una cultura che cresce dal basso, fatta di associazioni locali e di cittadini non solo fruitori ma promotori e creatori di cultura, per un Piemonte sempre più a “cultura diffusa”:
- creare sinergie fra le diverse iniziative con la formazione di “sistemi” (sistema musica, sistema teatro, sistema danza ecc.) in modo da razionalizzare progettualità e risorse;
- favorire la presenza decentrata delle proposte culturali, valorizzando sedi periferiche e luoghi della vita quotidiana. Ad esempio andrebbero riattivati i cinema e i teatri di quartiere e di parrocchia;
- aprire i beni restaurati ad allestimenti di eventi e spettacoli per trasformarli da contenitori passivi a centri in cui si crea cultura;
In generale, vi è nella nostra regione un tessuto culturale vivace, ma è necessario un salto di qualità nella capacità di creare sinergie, di fare rete, di coinvolgere come parte attiva i cittadini.
Vorrei fare mia una proposta semplice e concreta, suggeritami da alcuni giovani attivi in ambito musicale. La Regione potrebbe senza pesi eccessivi farsi carico in tutto o in parte dei contributi SIAE relativi a manifestazioni musicali giovanili, così contribuendo a ridurre o a eliminare un elemento che talvolta costituisce una barriera significativa all’espressività giovanile. Questa proposta, che qui potete leggere in forma completa, è stata predisposta ed approvata all’unanimità dall’assemblea dei giovani democratici della provincia di Torino.