Valorizzare il non profit. Il non profit può contribuire sotto diversi aspetti al Sistema sanitario regionale. In sede di programmazione, attraverso gli strumenti partecipativi previsti in sanità e i piani di zona; in sede di gestione, riconoscendone e valorizzandone il ruolo non solo nel socio sanitario, ma anche in settori della sanità (esempi: la gestione di poliambulatori per attività specialistiche oggi prevalentemente assicurate dall’offerta privata); in sede di controllo, favorendo il loro ruolo di garanti degli utenti.
I presidi fanno parte integrante del Sistema Sanitario Regionale. Le strutture considerate come Presidi devono essere considerate a tutti gli effetti come parte integrante del Sistema Sanitario Regionale, ne condividono gli obblighi di servizio e amministrativi che significativamente più onerosi rispetto a quanto avviene per un soggetto privato e dunque vanno remunerati con criteri diversi rispetto a quelli utilizzati per gli operatori privati.
Gli operatori privati, partenariato e non cedevolezza. L’apporto dei soggetti privati è prezioso; va tuttavia indirizzato non sui servizi già offerti in misura sufficiente dalle Aziende sanitarie – che si trasformerebbero in costi inutili – ma in quelli carenti di cui i cittadini hanno bisogno. In altri termini, prima occorre utilizzare pienamente la capacità produttiva propria dell’offerta pubblica e solo poi considerare la gestione da parte di terzi. Va in ogni modo garantita concorrenza vera tra i privati e vanno evitate posizioni oligopoliste o monopoliste.