Sono giunto alla carica di Consigliere regionale dopo avere ricoperto per 8 anni la carica di Assessore ai servizi sociali a Torino. Da un’esperienza a stretto contatto con i bisogni dei cittadini, mi sono misurato con un livello diverso di lavoro: far sì che gli indirizzi politici e l’allocazione di risorse, di competenza del livello regionale, rispondessero sempre più a criteri di solidarietà, coesione sociale, rispetto dei diritti e promozione della partecipazione dei cittadini e del terzo settore.
Provando a far ordine tra le molte cose fatte, penso che la mia azione abbia avuto alcuni orientamenti di fondo che hanno accompagnato e guidato tutto il lavoro svolto e che così sintetizzo:
1) Impegno nel costruire un sistema di servizi per i cittadini piemontesi e in particolare per quelli più deboli: per gli anziani, i disabili, le famiglie in difficoltà. Questo ha voluto dire lavorare nell’ambito della tutela della salute e delle politiche sociali.
2) Impegno per un buona amministrazione. Amministrare con attenzione, non sprecare, significa avere a disposizione risorse per rispondere ai bisogni e significa non caricare le generazioni future, i nostri figli, del peso dei debiti di oggi. Impegno per la legalità, la correttezza e la moralità nella gestione della cosa pubblica. In questi anni sono emersi alcuni casi, spesso originatisi in periodi precedenti, di cedevolezza della tutela degli interessi pubblici verso gli interessi privati. Su questi temi ho speso una parte del mio impegno.